Il mondo dell'arte ha da tempo scoperto le qualità del policarbonato e lo utilizza come supporto delle loro opere nelle esposizioni e nelle mostre personali e collettive. Ma alcuni artisti utilizzano il policarbonato anche come materiale che costituisce le loro opere. Un esempio è lo scultore Marco Milia, che allestisce opere in spazi antichi che ci parlano della storia dell'umanità e il contrasto con le volute circolari in policarbonato è affascinante.
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La pittura su policarbonato è realizzata da alcuni artisti e artiste che utilizzano le lastre come tele per le loro opere. Beppe Bertinetti, per esempio sfrutta il policarbonato per dipingere figure in movimento, che rendono evidenti espressioni corporee e del viso. L’artista piemontese recentemente ha scoperto policarbonato e polystirene al posto dei supporti tradizionali. Presso il suo atelier a Carignano è possibile ammirare tutte le sue opere.
Il lavoro di Alberto Deppieri su policarbonato è vasto. Con il supporto plastico l’artista riesce a dar vita ad orizzonti con un punto di fuga centrale che attira a sé tutte le immagini antistanti. Altre opere invece ritraggono un corpo femminile in movimento su supporto in policarbonato opal. L’opacità della lastra consente di dare risalto alla figura che assume quasi rilievo.
A Trieste dal 18 marzo al 17 maggio 2016 sarà aperta al pubblico la mostra collettiva dal titolo “Bodification, corpo come oggetto culturale”. Tra gli artisti spicca Raffaella Busdon, la cui ricerca pittorica dà vita ad ”Opere di grandi dimensioni in cui la pittura ad olio su policarbonato va ad aderire come una lucida e trasparente fotografia ai collage di ritagli di giornale con scottanti fatti di forte attualità“.
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